domenica 11 aprile 2010

Apertura serale venerdi 16 aprile

L'associazione d'Acord, in occasione della manifestazione FRUTTINFIORE, propone la visita guidata ai castelli in notturna dalle ore 21 alle 24 di venerdi 16 aprile, con prenotazione obbligatoria al numero 345 50 15 789 .

giovedì 28 gennaio 2010

Benvenuti ai Castelli Tapparelli d'Azeglio di Lagnasco 2010

I Castelli di Lagnasco si trovano nel centro del paese in una verdeggiante campagna costituita da alberi da frutto peschi, meli, kiwi, a breve distanza dal Marchesato Saluzzese.
Essi si presentano con un complesso architettonico di tre Castelli appartenuti alla famiglia Tapparelli.
Compongono la struttura architettonica un insieme di elementi decorativi ed artistici che spaziano dal XI sec. al XIX sec. All’interno si evidenziano i caratteri tipici delle dimore patrizie, affreschi rinascimentali ispirati alla mitologia classica, affascinanti e misteriose grottesche di ispirazione nordica celebrano la grandezza dei committenti.
La visita si snoda tra elementi medioevali che si trovano nel Castello di Levante, e nel salone degli scudi una splendida raccolta di blasoni araldici della metà del 400 illustra le famiglie nobili del patriziato subalpino. Elementi cinquecenteschi del Castello di Ponente arricchiscono le scale e i saloni, quali la sale delle dame e quello della giustizia utilizzato come tribunale dal proprietario. Ambienti meno aulici si presentano anch’essi decorati, e sorprendono le cantine preziosamente decorate, con motti in latino che esaltano i pregi di questo nettare degli dei: il vino.

Per l'anno 2010, i Castelli Tapparelli d'Azeglio di Lagnasco saranno aperti al pubblico ogni domenica, dal 28 marzo al 28 novembre con orario 9.30 - 12.30 e 14.30 - 18.30, incluso il mese di agosto.
E' possibile, previa prenotazione telefonica al 345 50 15 789, la visita dei castelli, per gruppi di almeno 15 persone, durante la settimana.

DIDATTICA PER LE SCUOLE
L'associazione propone un servizio per le scuole di ogni livello con visite didattiche ai castelli.

Orari
Da marzo a settembre
Tutti i giorni
Su prenotazione

Prezzi
Costo Biglietto € 3,00
(insegnanti accompagnatori gratuiti)

Offerta didattica
Visita guidata adattata ad ogni grado di scuola: 30,00 € x accompagnatore (uno ogni
30 studenti) durata della visita 60 minuti circa

Notizie Utili
Parcheggio per autobus sulla piazza
Umberto I
(dista 30 metri dall’ingresso dei castelli)

email: dacordlagnasco@gmail.com

venerdì 10 aprile 2009

Benvenuti ai Castelli Tapparelli d'Azeglio di Lagnasco

L'associazione culturale d'Acord vi da il benvenuto ai Castelli Tapparelli d'Azeglio di Lagnasco,meravigliosa dimora della famiglia Tapparelli. Qui di seguito trovate alcune foto, una breve descrizione introduttiva e la mappa per raggiungere questo splendido complesso ricco di storia e arte.

Apertura dal 19 aprile tutte le domeniche, fino ad ottobre, escluso il mese di agosto
orario 9.30 - 12.30, 14.30 - 18,30

per informazioni:

dacordlagnasco@gmail.com

++39 345 50 15 789 (attivo sabato e domenica)




































foto di Francesco Verardi

Breve storia e descrizione dei castelli

Il nome di Lagnasco trae la sua origine dal latino lignascum, cioè luogo coperto da selve e boschi che sino intorno all’anno 1000 circa ricoprivano tutta la pianura cuneese. Tapparelli è probabilmente una trasposizione del sostantivo tapparsi ossia di coloro che esigevano “la tappa”, il pedaggio che veniva riscosso in età medioevale per l’attraversamento dei fiumi mediante chiatte o barche.
La signoria dei Tapparelli si consolida intorno agli anni centrali del 1300 quando,in seguito alle continue liti tra la famiglia e i Falletti, comproprietari del luogo, intervenne Amedeo VI di Savoia come paciere. Questi diede la possibilità ai Tapparelli di diventare, in cambio di transazioni finanziarie a favore dei Falletti,unici proprietari del feudo di Lagnasco e impose loro il motto “D’ACORD”.Nel 1349 la famiglia Tapparelli stabilì nel luogo la propria residenza, all’internodi una grande torre detta “torrazza” che sarà abbattuta nel 1581. Col tempo i membridella famiglia prosperarono e le esigenze di vita fecero si che l’edificio originale subisse ampliamenti e modifiche. Tra il 1455 e il 1477 furono edificate le tre torriangolari del complesso architettonico, ancora oggi visibili e visitabili, unite damaniche che furono elevate tra il 1500 e il 1530.
Grazie agli scavi archeologici sono state riportate alla luce le tracce della manica quattrocentesca che chiudeva il nucleo formando una corte interna, i muri medioevali, i segni dei ponti levatoi e i fossati. Nel 1700 parte di questi ultimi vennero trasformati in peschiere.Tra il 1569 e il 1572 la dimora medioevale si trasformò in una elegantee raffinata residenza rinascimentale, grazie alla committenza di Benedetto I Tapparelli, uomo colto e raffinato, giudice in Saluzzo durante il regno di Francesco I re di Francia.
Oggi i castelli sono conosciuti come il castello di Levante, di Mezzo e di Ponente semplicemente per la loro ubicazione sul luogo.Intorno al 1469-1471, durante la guerra tra la Francia e il marchesato diSaluzzo, il castello di Levante ospitò la corte di Jolanda di Francia e Amedeo IX di Savoia, nel tentativo di salvare le terre sabaude in Piemonte dalla dominazione francese .Nel 1560 il castello ospitò la corte di Emanuele Filiberto di Savoia e Margherita di Valois in viaggio da Savona a Vercelli, attraverso il ducato sabaudo appena riconquistato in seguito al trattato da Cateau-Chambrésis.A ricordo di questi avvenimenti, rimangono lo splendido salone degli scudi,arricchito da una cospicua raccolta araldica, e la raffinata loggetta delle magiche grottesche, frutto della fantasia di un sorprendente Pietro Dolce, pittore artisticamente completo, artefice di creature immaginarie, stupende e mostruose, fauna di quel mondo figurativo e delirante della tipica pittura nordica del Bosch.
Il trionfo del classicismo di stampo archeologico si trova nel castello di Ponente;il visitatore è iniziato nelle cantine, preziosamente affrescate con temi inneggianti il vino, salendo ai piani superiori l’origine misteriosa di un culto pagano, rappresentato da Dionisio e dai baccanali, si dipana attraverso la ragione, determinata dalla cultura umanistica e filosofica dell’ uomo del Cinquecento rappresentata dalla conoscenza del sapere del principe intellettuale.Pittori come Giovanni Angelo Dolce, l’Arbasia e il Rossignolo rappresentano, con un linguaggio di sintesi per iniziati attraverso le grottesche, la dicotomiatra reale e immaginario, sogno e realtà.Alla fine del XIX secolo, Emanuele, nipote di Massimo d’Azeglio e ultimodiscendente dei Tapparelli, riunì la proprietà, negli anni condivisa con altre nobili famiglie: Raynero, Ginnazzo di Pamparato, i marchesi Pilo Boyl di Puttifigari, Vacca di Piozzo. Inizia così un lavoro di restauro che rimarrà incompiuto.Lo stesso marchese fondò l’Opera Pia Tapparelli di Saluzzo, contemporaneamentel’intera dimora divenne un condominio.Dal 1998 l’associazione d’Acord, in collaborazione con il comune, apre questomisterioso scrigno alla curiosità del pubblico, coltivando l’idea di trasformare ladimora in museo. Idea che con i recenti restauri, diviene realtà.
testo rilasciato sotto cc-by-sa e gfdl

lunedì 6 aprile 2009

Come raggiungere i castelli

Ecco la mappa interattiva per raggiungere i castelli, è sufficiente selezionare la voce "ottieni indicazioni stradali" e inserire il punto di partenza per trovare il percorso migliore:


Visualizzazione ingrandita della mappa